Il prestigio del marchio Made in Italy all’estero stà registrando un trend più che positivo, soprattutto grazie alla crescita della domanda internazionale nei settori più caratteristici e identificativi del nostro Paese.
Il 2016 è stato definito un “anno record” e il Governo a mostrato un concreto impegno nel sostenere sempre più imprese italiane nell’esportazione e nell’innovazione. L’e-commerce rappresenta quindi una leva strategica fondamentale per tutte le imprese del Made in Italy.
Nel 2016 il fatturato e-commerce generato all’estero dalle aziende italiane ha rappresentato circa il 29% delle vendite online complessive, registrando una, seppur lieve, crescita rispetto al al 2015.
La percentuale di fatturato prodotta all’estero risulta però differente in base alla specifica strategia adottata dalle aziende: chi dispone di una sede all’estero, o fa parte di un gruppo multinazionale, ha registrato percentuali più alte ( il 44%). Chi pero non ha una presenza fisica in altri Paesi o non può avvalersi dell’appartenenza a gruppi multinazionali non è fuori dai giochi! Per vendere all’estero infatti è sufficiente disporre di un sito web tradotto in più lingue: la percentuale di fatturato estero sul totale delle vendite online è del 35% per le aziende con un sito multilingua escende all’8% per le aziende che vendono fuori Italia con un sito in lingua italiana.
La presenza delle aziende italiane sul mercato e-commerce internazionale è un contiua crescita. La maggior parte delle aziende e-commerce italiane non ha sedi fuori dall’Italia ma ha puntato su un sito internet multilingua.
Solo il 12% degli ecommerce vende all’estero con un sito in lingua italiana. Sono ancora meno le aziende (il 4%) che possono vantare sedi o filiali all’estero o che fanno parte di un gruppo multinazionale.
Chi sceglie di vendere all’estero punta sull’Europa, rivolgendosi soprattutto a Francia, Germania e Regno Unito.
Al di fuori dell’Europa la maggiore presenza di aziende e-commerce italiane si trova negli Stati Uniti. In pochissimi si rivolgono ai Paesi asiatici, all’America Latina, alle Russia e all’Africa.
Google AdWords è lo strumento ideale per promuovere i propri prodotti (o servizi) all’estero perchè consente di rivolgersi ad un target ben definito nella lingua di appartenenza e con annunci, e quindi un tipo di comunicazione, studiato ad hoc per quel pubblico.
Ma come fare a capire in quale paese, o in quali paesi, è meglio pubblicizzare i propri prodotti? I fattori da prendere in considerazione per effettuare questa scelta sono:
- Volumi di ricerche delle keywords di riferimento
- Presenza di competitor
- Costo per click medio
Sono tutti dati, questi reperibili sul web con un’analisi specifica. Google Trends permette, in primo luogo, di verificare le aree geografiche in cui gli utenti hanno mostrato maggior interesse per specifici prodotti, e quindi di individuare i paesi nei quali avrebbe più senso investire.
Attraverso lo Strumento di pianificazione delle parole chiave AdWords è poi possibile verificare i volumi di ricerca nel tempo, per individuare i periodi in cui gli utenti cercano maggiormente quegli specific prodotti. Lo stesso Strumento consente inoltre, anzi soprattutto, di verificare la media delle ricerche mensili, la presenza dei competitor e il costo per click previsto.
Nelle immagini che seguno ho messo a confronto le ricerche nel Regno Unito e in Irlanda, per capire in quale paese di lingua inglese fosse più conveniente investire, ad esempio, per un imprenditeo che sul suo ecommerce vende vini italiani.
Anche se AdWords consente di gestire da un unico account (e attraverso un sistema di fatturazione e gestione dei pagamenti unico) campagne multilingua, il consiglio è sempre quello di suddividere le campagne di ciascun paese in diversi account (poi comnuqeu raggruppabili attraverso la creazione di un Centro Clienti Adwords) per non rischiare che magari performance non ottime registrate in un luogo possano abbassare in generale il punteggio di qualità dell’account, andando ad incidere negativamente anche su camapgne che stanno funzionando meglio.
In ogni caso, chi preferisce gestire il tutto da un unico account, potrà prevedere per ciascuna campagna una geolocalizzazione specifica ed una precisa definizione del target. Attraverso lo Strumento Anteprima Annunci è inoltre possibile verificare sia la pubblicazione dei propri annunci all’estero sia, soprattutto in fase di creazione della campagna, i messaggi pubblicitari dei competitor (magari per ricavare qualche utile spunto!).
Anche il budget può essere gestito in maniera unitaria, creando un “salvadanaio” cui possono attingere tutte le campagne, o suddividendo gli importi nei diversi paesi.
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